Il Festival che celebra la rinascita di Primavera
L’ Holi Fest è tra i festival più vivaci e sicuramente il più colorato del mondo, di quelli a cui almeno una volta nella vita varrebbe la pena partecipare. Nato da una antica tradizione induista, si svolge ogni anno tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera nell’India del Nord, ma è celebrato anche in Bangladesh, Nepal e Pakistan.

Famoso anche con il nome di “Festa dei colori”, per l’usanza gettarsi l’un con l’altro delle polveri colorate, sia come tributo alla primavera, sia per rendere omaggio ad un rito Indù che simboleggia la rinascita. Proprio come la primavera, che celebra il risveglio della Natura con tutti i suoi colori.

Il festival dura due giorni, quelli che precedono la luna piena del mese di Phalgun, secondo il calendario induista, più o meno tra fine febbraio e inizio marzo.
L’Holika Dahan, la notte del falò
Il primo giorno è dedicato alla cerimonia chiamata Holika Dahan, in cui le persone si incontrano e accendono un falò con foglie, rami secchi e una pentola colma di semi d’orzo posta sotto la pira di legna. Il rito simboleggia la fine dell’inverno, la vittoria della vita sulla morte e l’intento di scacciar via tutti i mali che tormentano l’animo dei partecipanti. In base alla direzione delle fiamme, vengono fatte previsioni sul raccolto che verrà nell’anno.

Il secondo giorno è dedicato interamente al puro divertimento. Le persone, senza distinzioni di genere, età, classe o religione, scendono in strada e si scatenano in danze, canti, scherzi e soprattutto il famoso lancio di polveri colorate, chiamate gulal , o palloncini pieni d’acqua, trasformandosi in veri e propri arcobaleni viventi.

La leggenda di Krishna e Radha
Il festival ha origine dalla mitologia induista: la leggenda narra che il Dio Krishna, da bambino, fosse geloso della carnagione chiara di Radha, sua futura sposa, rispetto alla sua che era molto scura. Si lamentò di questo con sua madre, Yashoda, la quale, scherzando, gli consigliò di mettere del colore sul viso di Radha e vedere come sarebbe cambiata la sua carnagione.
Il dispettoso Krishna prese sul serio le parole della madre e così colorò il volto di Radha.
Da qui l’origine del gioco d’amore tra Krishna e Radha e l’usanza di gettarsi addosso acqua e polveri colorate. Ed ecco perché l’Holi Fest è considerato anche la festa degli innamorati, che si colorano il viso a vicenda in segno d’amore.

Le polveri colorate si ottengono di solito talco, amido di mais o di riso, con l’aggiunta di coloranti alimentari o derivati dalla produzione dei cosmetici.
Negli ultimi anni il festival di Holi viene celebrato anche in altri paesi del mondo, dove è chiamato solitamente “Color run” o “Holi Dance Festival”. Esistono addirittura tutorial sul web o negozi specializzati dove acquistare le polveri colorate. Si tratta di raduni e feste dove il principio, in questo caso, è molto semplice : indossa abiti chiari, divertiti ballando e sporca più che puoi i tuoi amici. Si perde probabilmente di unicità, ma divertimento e lavatrici sono assicurati.


Suggerimenti per l’Holi Festival
Sul sito https://www.consciousjourneys.com/ sono riportati questi utili suggerimenti per partecipare al festival e goderselo nel migliore dei modi :
Il suggerimento è di indossare abiti a cui non tenete poi tanto e che potete gettare una volta usati: i colori avvolgeranno tutto!
Abbiate l’accortezza di cospargere viso e capelli con olio di cocco, così da impedire alla pelle e al cuoio capelluto di assorbire il colore, o quantomeno ridurne l’impatto.
Per proteggere gli occhi indossate occhiali da sole.
Evitate di utilizzare polveri colorate acquistate in supermercati o mercati rionali poiché non potete essere certi della qualità dei pigmenti, e rischiereste di incorrere in un’intossicazione o ustione causata da prodotti chimici presenti all’interno delle polveri.