
Appunti ed esperienze di viaggio raccontate da Angelo

Ciao a tutti. Sono Angelo de Leonardis, accompagnatore turistico di professione per la Vagabondo e viaggiatore in solitaria quando posso. Questa volta vi racconto il mio viaggio alle isole Lofoten, in Norvegia, con un gruppo di amici, partiti con un obiettivo : vedere con i nostri occhi, per la prima volta, l’aurora boreale.
Le isole dello stoccafisso
Sono partito a Febbraio con 3 amici, Alberto, Amedeo e Ludovico, da Milano, con scalo a Copenaghen e poi Tromso, in Norvegia. All’arrivo abbiamo noleggiato un 4×4, fedele compagna di viaggio per oltre 500 km tra fiordi, ponti e paesaggi mozzafiato alla scoperta delle Isole Lofoten.
Le Isole Lofoten sono un arcipelago a nord ovest della Norvegia, a noi italiani molto caro perché proprio qui nel 1432 fece naufragio il veneziano Pietro Querini che qui fu soccorso, ospitato e che riportò in Italia il baccalà, o per meglio dire “lo stoccafisso”, il merluzzo essiccato che da quelle parti era chiamato “stock fish”.
Ancora oggi lo stoccafisso delle Lofoten è il più pregiato del mondo.
E proprio la forma dei tralicci su cui vengono posti ad essiccare i merluzzi ha dato il nome alla cittadina di A, meta del nostro viaggio, la città col nome più corto del mondo.

Le isole regalano dei paesaggi incredibili. Si trovano a circa 200 km dal circolo polare artico e sono meta ogni anno di turisti da tutto il mondo perché questo è un ottimo punto di avvistamento per le aurore boreali e il Sole di Mezzanotte
Svolvær , dove osano le aquile
La prima tappa del viaggio è stata Svolvær, la città più antica del Circolo polare artico. E qui la Norvegia ci ha dato il benvenuto con un’emozione incredibile. Imbarcati alle 11:00 su un gommone per un’escursione unica (90€ a testa ma li valeva tutti), ci siamo avventurati nei freddi mari del nord, bardati come esploratori del Polo Nord, per avvistare le aquile.
La nostra guida lanciava in aria dei piccoli pesci e le regine dei cieli si gettavano in picchiata per acciuffarli al volo. Per un amante delle foto naturalistiche come me, il massimo che potessi chiedere.
Reine, la casa del pescatore
Il viaggio è stato un susseguirsi di ponti, villaggi di pescatori, strade strette zeppe di autovelox (guidate piano quando siete da queste parti) ma con scorci e panorami mozzafiato dietro ogni curva.

Seconda tappa del viaggio la cittadina di Reine, dove abbiamo soggiornato in una deliziosa Rorbu, la tipica casetta rossa del pescatore.
L’aurora boreale delle Isole Lofoten
Da qui, per due sere di seguito, seduti al caldo del nostro salottino, dalla finestra della casa potevamo osservare uno dei fenomeni naturali più emozionanti al mondo : l’aurora boreale
Tecnicamente si dovrebbe chiamare Aurora polare, e boreale o australe a seconda del polo in cui ci si trova. Di fatto è creata dalla collisione tra particelle cariche di elettricità provenienti dal sole che penetrano nell’atmosfera terrestre. In questo sito trovate tanti consigli e suggerimenti per i posti migliori in cui poterla osservare e come fotografarla al meglio
Å, la città col nome più corto del mondo
Dopo la magica esperienza dell’auora, il viaggio è proseguito verso Å, ultimo paesino all’estremità occidentale delle Lofoten, per la verità meta turistica abbastanza gettonata, soprattutto l’estate, sia per la curiosità del sito che per l’ottimo pesce, salmoni e stoccafisso soprattutto, che qui è la fonte primaria di ricchezza e a cui hanno dedicato addirittura un museo.

Ryten, trekking tra i ghiacchi
Di ritorno verso Tromso, al quarto giorno, abbiamo fatto tappa a Fredvang da cui parte un’escursione a piedi, piuttosto impegnativa, fino all’altura di Ryten. Non è certo alla portata di tutti, almeno non inverno con la neve alta. Dopo un’ora di trekking si arriva a scalare un colle da cui si domina un paesaggio bellissimo. Si tratta di una delle mete più battute dai turisti in visita alle Lofoten
Per farvi rendere conto di quanto facesse freddo, per il vento ghiacciato, ma di quanto sia stato bello fare questa passeggiata tra i ghiacci, ecco a voi un video di noi quattro alla scoperta di un “nuovo pianeta”
Tromso, uno sguardo dall’alto
Gli ultimi due giorni li abbiamo trascorsi a Tromso, la più “città” vera e propria di tutte quelle incontrate in questo viaggio. Una piccola Oslo con una architettura moderna, negozi, centri commerciali e quant’altro.
Peccato solo che per due giorni abbia nevicato senza sosta e non abbiamo potuto né girare in strada né tanto meno scattare qualche foto. Peccato, perché avremmo voluto salire sulla Fjellheisen, la famosa funicolare di Tromso che porta in alto su un’altura dalla quale si domina un panorama mozzafiato della città e di questo angolo di Norvegia. L’effetto sarebbe dovuto essere, più o meno, questo qui