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Italia

Nebida, la miniera sul mare

Porto Flavia

Nella costa occidentale della Sardegna si trova un posto forse unico nel suo genere. Si tratta di una miniera affacciata sul mare. Sospesa sull’acqua e nel tempo. Si chiama “Porto Flavia”. L’ingegnere che 1925 la progettò, Cesare Vecelli, volle chiamarla così dedicandola alla sua primogenita, Flavia.

Fino al 1925,  il minerale veniva trasportato da carri trainati da buoi fino a dei magazzini posti in prossimità della spiaggia di Masua, dove c’era un molo per l’attracco di piccole imbarcazioni cha da qui si dirigevano all’isola di Carloforte, a 30 chilometri di distanza,  dove scaricavano il minerale. Da qui partiva alla volta delle fonderie in Francia, Belgio o Germania. Il processo di trasporto era costoso, lento e pericoloso, e le barche piene di minerali spesso affondavano nei mari tempestosi.

La miniera sul mare

L’ingegnere Cesare Vecelli, escogitò allora una soluzione per migliorare i tempi e i costi di caricamento delle navi a vapore. Vecelli ispezionò le coste di Masua e trovò il punto perfetto in cima alle scogliere di fronte al bellissimo faraglione Pan di Zucchero.

Qui il mare era abbastanza profondo per le navi e ben protetto dal vento e dalle onde per consentire un ormeggio sicuro, mentre i minerali potevano essere caricati direttamente dalle scogliere.

Oggi Porto Flavia è l’estremità più visibile di un complesso di gallerie sotterranee che terminano in una costruzione intagliata nella roccia che vale la pena ammirare dal mare e all’interno.

Dopo una visita tra i cunicoli dell’ex miniera di Porto Flavia, è possibile sostare sull’omonima spiaggetta circondata da una verde pineta e poi visitare il Museo dell’Arte Mineraria di Masua  e quello delle Macchine di Iglesias.

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